DOVE ANDREMO?

Dove andremo?

Siamo in presenza di un paradosso.

gli Altare  nascono per suonare dal vivo e portare un messaggio di speranza per la musica vera, quella nata nelle sale prova non quella prodotta al computer. E proprio  un disco che della battaglia al “virtuale” ha fatto la sua bandiera, adesso è a quel virtuale che si deve rivolgere per essere conosciuto visto che l’emergenza Covid ci impedisce di suonarlo dal vivo.

Eppure anche nel virtuale esiste una parte sana fatta di persone che conoscono la musica, la ascoltano, la interiorizzano e la recensiscono. Siamo piacevolmente sorpresi da quello che stanno scrivendo di noi un po’ dovunque e ogni recensione positiva è un tassello che compone quella strada che ci porterà dove vogliamo andare e dove saremo finalmente a casa: il palco.

Ed è lì che andremo

ecco cosa dicono di noi: LINK

 

 

 

Pensieri di musica

OLTRE PROG

OLTRE PROG.

1/Siamo d’accordo che progressione significhi spinta propulsiva?

La parola progressione è stata coniata da giornalisti che non comprendendo bene di che musica si trattasse, hanno voluto creare un calderone dove metterci dentro di tutto!

Altrimenti non si spiegherebbe come si possono avvicinare Genesis e Soft machine ad esempio! Quando vennero in Italia i Soft machine vennero presentati alla RAI come gruppo di pop inglese con tendenze Jazz !

I Genesis e i Led Zeppelin, facevano parte dello stesso mondo, il mondo del Rock! Non esiste un intervista ad esempio di Peter Gabriel che afferma d’essere Progressive! D’altra parte Rock’n’Roll è un espressione che significa: Sconvolgimento, rottura, fine della stagnazione, andare rotolando…Quando dal palco si gridava: “Let’s Rock it,” s’intendeva: Sconvolgiamo questo posto, svegliamo dal sonno musicale la platea!

2/ Quindi per quanto mi concerne, sta tutto dentro a questo concetto di Rock, paradossalmente anche un certo Jazz!

3/ Oggi quando si parla di Progressive si pensa erroneamente a qualcosa di meraviglioso, ma passato e solamente ripetibile e non superabile. Picasso diceva: Ci ho messo 25 anni ad imparare a dipingere come Raffaello e tutta la vita a dimenticarlo!”

4/ Per me questa musica, che veniva comunque da un movimento sociale in espansione (la rottura della strofa e ritornello, l’utilizzo di elementi classici e l’occhiolino al jazz) era una musica sincretica che utilizzava ogni elemento per dare vita all’opera; per questo motivo esistono tendenze così diverse ed espressioni così diverse!

5/ Liberiamoci non del Progressive, ma del significato che viene dato alla parola, riappropriamoci di un movimento artistico musicale senza precedenti! Educhiamo i giornalisti a non riferirsi sempre al passato quando parlano di una qualche band che presenta un lavoro! Non perchè la band non attinga dal passato, ma perchè ogni musicista che si rispetti attinge al passato per correre verso il futuro, ma passando dal PRESENTE!

6/ Se un giornalista decide di riferirsi al passato deve studiare e conoscerlo veramente questo passato! Ad esempio per quanto mi concerne, molti dicono che traggo ispirazione da Demetrio. Non è vero, ed è vero, nel senso che lui traeva ispirazione da canti etnici, mantra tibetani, ecc ecc. Ho sentito un disco del 63 di Stockausen, tutto di voci, che era ben oltre quello che io propongo, e molto prima di Demetrio! Questo senza sminuire la ricerca di Demetrio che tra l’altro mai ha nascosto le sue fonti!

7/ Cambiare la parola non ha senso, ma cambiare la mentalità si! Io so che con gli Altare incidiamo dischi solo perchè siamo prodotti da un etichetta che ha fatto del Progressive la sua bandiera, e che vende dischi solo a questo esiguo gruppo di appassionati. Sembra quasi una sorta di WWF della musica. E no!! Il vero problema è fare capire alla gente che non si tratta di musica morta, noiosa, troppo difficile!

Si è semplicemente scelto di dare spazio alla capacità tecnica. Di restare fuori dalla logica “canzone” imposta dal mercato. Di dare spazio ai contenuti. Di, appunto, fare l’occhiolino alla classica e al jazz! Ritengo che questo genere sia ancora il più rivoluzionario, solo se riesce ad uscire dalle limitazioni date dal “genere!”

8/ Io ci credo! Si, credo che se operiamo insieme noi musicisti, se ci liberiamo piano piano dell’archeologia, senza rinnegarla, nel senso che amo il medioevo, ma mai vivrei in un castello senza riscaldamento e acqua corrente! Forse può rinascere un movimento che in contrapposizione a questi tempi vuoti e oscuri, può dare vita ad un nuovo “Rinascimento” musicale! Ovviamente sono opinioni personali! Sono consapevole che non riscuoteranno grandi simpatie.